SERVIS – LINEA DOTT. GIORGINI – Echinacea

L’ombrello naturale che stimola le difese immunitarie e aiuta a guarire prima.

Originaria del Nord America, l’echinacea è oggi una delle piante più apprezzate e utilizzate in fitoterapia per le sue proprietà immunostimolanti.

Diversi studi hanno infatti dimostrato che la sua assunzione può sostenere le difese immunitarie del nostro organismo e darci una mano a difendere le vie respiratorie dai disturbi tipici della stagione fredda: “Si tratta principalmente di studi farmacologici sui principi attivi dell’echinacea, condotti su animali o in vitro, che dimostrano l’effettiva azione immunostimolante di questa pianta” (Francesco Perugini Billi, Manuale di fitoterapia, Edizioni Junior).
Uno studio recentemente pubblicato dai ricercatori dell’University of Connecticut School of Pharmacy ha dimostrato che l’echinacea può ridurre del 58% l’incidenza delle malattie da raffreddamento, se assunta da sola, e se assunta in combinazione con la vitamina C, addirittura dell’86%. I ricercatori hanno inoltre constatato che questa pianta, oltre a dimezzare la possibilità di contrarre il raffreddore, può ridurne la durata  di circa 1,4 giorni.

Le parti della pianta generalmente utilizzate sono le radici delle 3 specie principali (Echinacea angustifolia, purpurea e pallida), il cui estratto secco è presente nella formulazione di diversi integratori (liquidi o pastiglie) assieme a vitamine e altri nutritivi.

Dagli indiani ai giorni nostri, il lungo cammino dell’uso terapeutico dell’echinacea

Le virtù terapeutiche dell’echinacea erano però già note e sfruttate dalle tribù indiane del Nord America ben prima dell’arrivo dei coloni bianchi: pare infatti che la utilizzassero per la cura di una serie ampia ed eterogenea di disturbi, dal mal di denti ai morsi di serpenti.

I primi studi scientifici sulle proprietà di questa pianta furono però condotti gli inizi dell’Ottocento dai medici americani della scuola di medicina eclettica.
Essi concentrarono le loro attenzioni essenzialmente sull’Echinacea angustifolia e almeno agli inizi sfruttarono proprio le indicazioni degli indiani, per poi allargare il raggio d’azione alla cura di svariate malattie.
L’utilizzo nel quale i medici ottennero i migliori risultati fu però la cura delle numerose malattie infettive che colpivano i pazienti dell’epoca.

Con la scoperta dei primi antibiotici, agli inizi del Novecento, l’attenzione per questa pianta venne progressivamente meno e, più o meno nello stesso periodo, ebbe fine anche la scuola di medicina eclettica.

Le virtù dell’echinacea sono state riscoperte dalla fitoterapia moderna, che riesce a sfruttare al meglio le peculiarità delle diverse specie della pianta: tutte e tre favoriscono infatti le naturali difese dell’organismo e la salute delle prime vie respiratorie, ma se l’angustifolia e la purpurea possono anche promuovere la funzionalità delle vie urinarie, la pallida dal canto suo vanta anche una benefica azione antiossidante.

 

Tratto dal sito http://www.drgiorgini.it

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